SCHEGGE DENTRO LA MEMORIA…La luce che si ha dentro è quella che conta… Mai perderla, nonostante i problemi.
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STELLA
Nella stazione tutti correvano in direzioni diverse, c’era chi si dirigeva alla metropolitana e proprio lì, in mezzo a quella folla, una vecchietta, soprassedeva, su quegli scalini che gli altri in fretta lasciavano.
Vestita solo del nero della sua desolazione, si atteggiava a barbona, ma il suo bel viso gentile e garbato, la tradiva!
Non chiedeva elemosina, ma ognuno, le lasciava qualcosa, ella ringraziava, gentilmente abbassando lo sguardo, sia per vergogna che per trattenere le lacrime, così sfuggendo ai mille interrogativi dei passanti.
Quel poco che le davano, le bastava per tirare avanti, anzi in cuor suo sperava, sempre di non destare troppa attenzione, aveva un contegno oltre misura.
Spesso, nella sua solitudine, assorta nei
suoi pensieri, in mezzo a tanta gente, si faceva delle domande e si dava anche delle risposte: perché era lì? cosa voleva veramente dalla vita?
Prima della sua disavventura, era una persona normale, tutti i suoi problemi erano iniziati da quando aveva perso il lavoro e non riuscendo a rimediare l’affitto, era stata sfrattata.
Si era trovata, così, in mezzo alla strada e dopo vari tentativi, non era riuscita a trovare niente per sostenersi.
Che triste storia quella di Stella, ora, viveva, in quella sua nuova casa, dove ogni giorno, consumava la sua esistenza, ogni sera in un cantone a rimpiangere il suo passato.
Stella, non brillava di tanti colori, ferma sulla sua tinta, splendeva ugualmente, di una luce diversa.
SCHEGGE DENTRO LA MEMORIA
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SCHEGGE NELL’ANIMA
Sul tavolo dei ricordi, lì,
ho inghiottito, chiodi,
avvelenati…
…Lì, è stato battuto,
ripetutamente,
un martello…
Le schegge,
si sono sparse,
ovunque…
Nella memoria delle
emozioni…
Nel cuore, dell’anima,
limpida e chiara…
Poi, solo, pensieri,
turbolenti, neri…
Niente più,
come prima…
La notte, inghiotte,
tutta la melma…
L’ultima goccia,
corrode, ogni
discrepanza…
Non c’è,
più posto,
per le
cattiverie…
Il vento, soffia via,
le parole…
Un palpito,
dentro la stanza…
Uno sbattere,
di ciglia…
Uno sguardo,
al mio volto…
No, non mi
rassomiglio…
No, non mi
rassomiglio…
ricordare gli ultimi quando non esiste un ricordo, mi piace questa riflessione così sincera
Grazie che apprezzi!Sì,gli ultimi saranno i primi, sempre, con o senza un ricordo,