UNA SERA DI NOVEMBRE CAMBIO’ PER SEMPRE LA VITA IN IRPINIA
UN BOATO NELLA SERA
UN BOATO LA SERA DEL 23 NOVEMBRE 1980
23 NOVEMBRE 1980
I ricordi sono nitidi, quella sera del 23 novembre, cambiò la vita nell’Irpinia, gente scaraventata fuori dalle case, alla pioggia, al freddo, al gelo, tanti i morti, sorpresi, all’improvviso, nel loro vivere quotidiano, inghiottiti da una voragine sotto i piedi e coperti da cumuli di pietre, pilastri, detriti, sulle teste, tra scosse oscillatorie e sussultorie.
Cambiò per sempre tutto, arrivarono aiuti da ogni parte d’Italia, tutti furono solidali, nell’inviare derrate alimentari, coperte, abiti, scarpe, si faceva la fila per andarli a prendere, mentre i soldati li distribuivano.
Si dormiva all’aperto, in una tenda, li passavamo le notti, con la paura addosso, per le scosse di assestamento. Tremava ancora la terra, ancora, dopo che aveva sepolto i vivi con i morti, si continuava a morire di paura, con la speranza di uscirne, al più, presto fuori.
Una sera di novembre,
trema la terra, getta cumuli
di pietra sul cuore.
Seppellisce i vivi con i morti. Tra la polvere, si respira la
fine, mentre si ricostruisce
la speranza….
ALL’IMPROVVISO …
Videopoesia👉👉👉
uN BOATO NELLA SERA
UNA SERA DI NOVEMBRE
Un boato in luci sfavillanti
della sera, addormentò,
per sempre i sogni,
su un letto di
polvere di
ricordi.
Macigni sul cuore, a
soqquadro nella
vita barcollante.
Urla lancinanti,
brandelli di
speranza.
Calò, la notte di paura,
in Irpinia, nemmeno,
una stella, a dar
luce a corpi
inermi,
sepolti,
sotto
la
storia,
solo una lanterna
a far luce sulla
memoria…
Con case distrutte, con
macerie ovunque, un
popolo ferito, in
ginocchio
piano,
piano
si è
ricostruito…
Adesso, tra le tante stelle,
altre, stelle, rischiarano
la notte, nel mio cuore,
ricostruito con ferro
e cemento, e
volano i
ricordi.
Il cielo
si fa
vermiglio.
© MARIA CAPUTO